Nessuno nel settore HR (così come in qualsiasi altro settore) è immune al licenziamento. In alcuni casi i professionisti delle risorse umane vengono cacciati per ragioni che dipendono direttamente da loro, in altri si tratta di situazioni fuori dal loro controllo.
In aziende in cui si lavora con grandi pressioni, come ad esempio le industrie farmaceutiche o nel campo delle biotecnologie, tutti i dipendenti sono tenuti a mantenere standard molto elevati e per questo il margine di errore è pressoché nullo. Molto spesso, chi viene licenziato non ha idea di essere a rischio finché la cosa non accade. Per questo conoscere le ragioni per cui i professionisti HR possono rischiare il posto può rivelarsi fondamentale.
Ecco i 10 motivi per cui un professionista HR viene licenziato.
Aver fallito nel risolvere problemi relativi alle performance
Molto semplicemente, se ci si aspetta che l’HR risolva le problematiche relative alle performance dei dipendenti e questo non accade, è naturale conseguenza che chi è considerato responsabile possa essere mandato via.
Essere visto come qualcuno che ostacola i flussi di entrate
Se, ad esempio, la divisione vendite di un’industria farmaceutica si lamenta con i dirigenti che l’insistenza dell’HR sulla burocrazia sta frenando le entrate, i dirigenti ne terranno sicuramente conto. In fin dei conti qualunque azienda è tenuta a fare profitti e chi (a torto o a ragione) è ritenuto responsabile di ostacolare quest’obiettivo non può durare molto.
L’azienda ha subito una fusione o un’acquisizione
Questa è una di quelle situazioni dove anche HR Manager rispettati e competenti possono rischiare il posto. Se la compagnia che ha effettuato l’acquisizione sceglie di mettere in carica il proprio team HR, il team dell’azienda acquisita potrebbe essere smembrato o addirittura licenziato in toto.
Le finanze dell’azienda non sono buone
I tagli al personale restano una realtà diffusa. L’economia sarà pure in ripresa, ma in alcuni casi le aziende si ritrovano in situazioni che causano perdite o pagano le conseguenze di precedenti decisioni sbagliate. Quando ci si ritrova a dover tagliare del personale, quindi, anche alcuni professionisti HR potrebbe finire per essere considerati di troppo.
C’è un nuovo capo che vuole far piazza pulita
Anche in questo caso, per quanto sia difficile non prenderla sul personale, può accadere che il nuovo capo voglia creare il proprio team da zero. Non è necessariamente una questione legata alle abilità della persona coinvolta, ma semplicemente una scelta strategica.
Sabotaggio volontario da parte del capo
Strettamente legato alla precedente problematica, può accadere che un nuovo capo imponga volutamente degli obiettivi irrealistici sapendo che non potranno essere raggiunti. In questo modo troverà la scusa per liberarsi di chi non vuole più nel suo team.
Fissarsi sulla burocrazia
Il cambiamento nei reparti HR spesso comporta la valutazione e conseguente eliminazione di regolamenti e controlli ritenuti non necessari, cosa che, nel tempo, può dar nuova linfa allo spirito di iniziativa dei dipendenti. Bisogna quindi essere sempre consapevoli che la burocrazia deve avere uno scopo reale per poter essere considerata utile in azienda.
Opporsi al cambiamento necessario
Che sia un cambiamento nelle tecnologie utilizzate (come ad esempio l’implementazione di un nuovo software per la valutazione del personale) nei processi o nella struttura organizzativa, se si viene percepiti come poco propensi ad adattarsi, si potrebbe finire per perdere il posto. Tutti, entro un certo limite, sono scettici riguardo al cambiamento, ma una completa riluttanza ad accettarlo non può che essere vista come un ostacolo da rimuovere.
Commettere un errore imperdonabile
Succede. Magari ci si perde un passaggio fondamentale o accidentalmente si fanno venir fuori informazioni confidenziali sull’azienda che possono essere compromettenti. In questi casi non si può far altro che ammettere l’errore, mostrare di aver imparato la lezione e andare avanti.
Fare qualcosa di illegale o immorale
Se si accettano mazzette, si fa mobbing o ci si adopera in pratiche di contabilità “creative”, è molto probabile che si possa essere scoperti e licenziati. Ovviamente non vale mai la pena correre certi rischi, né anche solo prenderli in considerazione.
Il lavoro di un professionista HR è in continuo divenire e non è mai finito. La quantità di competenze manageriali, legali e professionali richieste per essere al top può intimorire; eppure in molti riescono ad essere all’altezza del compito. Ciononostante, sono in pochi a poter dire di non aver mai vissuto almeno una delle situazioni appena elencate nel corso della loro carriera, soprattutto se si tratta di quei casi in cui il problema non dipende dal diretto interessato, come nel caso di acquisizioni e fusioni. Ciò che conta è dare sempre il massimo ed essere pronti a rialzarsi dopo qualunque caduta, a prescindere dai motivi che l’hanno causata.