Oltre un terzo (35%) delle competenze considerate necessarie nel mondo del lavoro fino a 5 anni fa, cambieranno.
Entro il 2020, la quarta rivoluzione industriale porterà molteplici innovazioni in termini di robotica, di trasporto pubblico, intelligenza artificiale, apprendimento delle macchine, tecnologie dei materiali, biotecnologie e genetica.
Questi sviluppi trasformeranno in brevissimo tempo il nostro modo di vivere ed il nostro modo di lavorare. Alcuni lavori scompariranno, altri si trasformeranno e ne nasceranno di totalmente nuovi che oggi nemmeno riusciremmo a immaginare. Soltanto costruendo uno skillset e mindset di competenze adeguato sarà possibile “sopravvivere” professionalmente ai cambiamenti radicali che si avranno nel futuro del mondo del lavoro.
Il report del World Economic Forum: “The future of Jobs” del World Economic Forum’s Global Agenda Council studia l’occupazione, le competenze e la forza lavoro del futuro.
Per questo report è stato chiesto ai responsabili strategici e delle risorse umane di aziende di tutto il mondo quali siano, secondo loro, i rischi per i lavoratori in considerazione delle competenze richieste oggi rispetto a quelle che verranno considerate indispensabili in futuro.
Come cambieranno le competenze

La creatività diventerà una delle tre principali abilità richieste al lavoratore: con una valanga di nuovi prodotti, nuove tecnologie e nuove modalità di lavoro, i lavoratori dovranno saper cogliere con creatività le opportunità che questi cambiamenti porteranno.
I robots ci aiuteranno a eseguire i compiti in modo più veloce, ma sicuramente non potranno essere creativi come gli uomini (almeno per il momento!).
La capacità di negoziare e il controllo qualità pur essendo presenti nella lista delle dieci skill più richieste nel 2015, scenderanno (o scompariranno) nella lista del 2020 perché le macchine, grazie all’uso dei big data, inizieranno a prendere queste decisioni al posto nostro.
Similmente l’ascolto attivo, considerato una skill necessaria oggi, scomparirà completamente dalla top ten mentre la competenza di lavorare con intelligenza emotiva, non presente nel 2015, diventerà una delle competenze chiave.
La natura del cambiamento, naturalmente, dipenderà in modo considerevole dalla tipologia delle industrie stesse. I settori dei global media e dell’entertainment ad esempio hanno subito una profonda trasformazione nei 5 anni passati, ma anche il settore dei servizi finanziari e degli investimenti è già radicalmente mutato rispetto al precedente decennio.
Nel settore manifatturiero e delle vendite, invece, i lavoratori dovranno sempre più implementare competenze legate alle nuove tecnologie per stare al passo con i cambiamenti.
Alcune innovazioni sono avanti rispetto ad altre. L’internet mobile e la tecnologia cloud (come quella utilizzata dai software SAAS per la gestione delle risorse umane) hanno già avuto un enorme impatto sul nostro modo di lavorare, mentre intelligenza artificiale, stampanti 3D e tecnologia dei materiali sono ancora nella loro fase iniziale di implementazione. Tuttavia, il ritmo del cambiamento sarà velocissimo e il rischio di essere sopraffatti è concreto
Il cambiamento non ci aspetta: i leader del business, dell’educazione e i governi dovranno essere pro-attivi nel favorire lo sviluppo delle competenze e la riqualificazione delle persone nel mondo del lavoro. Soltanto così si potrà pensare di essere parte e non vittime della Quarta Rivoluzione Industriale.