Negli ultimi anni, in ambito organizzativo è cresciuto l’utilizzo del termine VUCA per indicare un ambiente volatile, incerto, complesso e ambiguo. Mai come negli ultimi mesi abbiamo toccato in maniera tangibile il significato di questo acronimo e se c’è una certezza nel mare di incertezze in cui viviamo, questa è l’importanza assunta dal digitale nelle nostre vite. Oggi più che mai l’innovazione digitale è vista come prioritaria dalle aziende che vogliono sopravvivere e continuare a crescere. Per continuare a competere, tutte le organizzazioni devono affrontare la sfida di adeguare le competenze degli individui a nuove dinamiche lavorative. Il digitale è pervasivo ed ogni singola funzione e quasi tutte le figure professionali ne sono toccate: finanza, marketing, vendite, logistica, ricerca & sviluppo. La responsabilità strategica di questo sviluppo passa dall’HR.
Come HR digital company abbiamo da sempre creduto nel connubio digital-HR e abbiamo fatto di questa consapevolezza il nostro mestiere, la nostra bussola. Occupandoci di innovazione digitale e lavorando da anni come partner nei processi di sviluppo delle persone nelle organizzazioni, abbiamo provato a costruire il glossario delle competenze digitali su cui l’HR, in partnership con tutto il management aziendale, deve lavorare in ottica di identificazione, valutazione, formazione e reskilling per non restare indietro e guidare il cambiamento.
Glossario delle digital soft skills
• Approccio all’errore, è la capacità di saper reagire agli errori e al fallimento, intesi come momenti costruttivi per la strutturazione di un nuovo sistema di conoscenze e di una nuova consapevolezza. È un approccio che sovverte i paradigmi dell’errore, volti non più alla ricerca di una responsabilità ma alla valorizzazione innovativa degli “incidenti”;
• Digital creativity, si riferisce alla capacità di saper creare e modificare contenuti digitali innovativi e sfidanti, integrando ed elaborando anche conoscenze pregresse, al fine di comunicare in maniera efficace idee, progetti, attività;
• Digital e social influence, ossia l’abilità nel saper sviluppare una propria rete di relazioni attraverso i social network influenzando il pensiero e il comportamento altrui attraverso l’utilizzo dei canali e dei contenuti digitali;
• Digital listening, ossia l’abilità nell’orientarsi alla massimizzazione delle performance ascoltando la rete attraverso l’attività di raccolta dati, trattamento, analisi e produzione di strategie;
• Digital literacy, è la capacità di utilizzare gli strumenti digitali per lo svolgimento del proprio lavoro. È l’essere abili nell’attività di raccolta ed elaborazione dei dati, nella capacità di analizzarli al fine di evincere utili informazioni al fine di prendere decisioni operative o strategiche;
• Digital mindset, è da intendersi come la propensione allo sviluppo di un atteggiamento mentale aperto e capace di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione digitale, fondamentale per poter mantenere la propria competitività sul mercato. Chi ha questa competenza è predisposto all’adattamento ai veloci ritmi caratterizzanti la trasformazione digitale;
• Digital privacy, si riferisce al corretto utilizzo della tecnologia al fine di mantenere elevati la confidenzialità e gli standard di sicurezza dei dati nel rispetto delle normative vigenti. Al tema della privacy si affianca altresì il tema dell’etica digitale;
• Digital selling, da intendere come l’attitudine a sfruttare le reti sociali come utili canali di vendita;
• Digital team working, attiene all’abilità di lavorare in modo produttivo e collaborativo, stimolando engagement e compartecipazione tra colleghi e collaboratori contribuendo in maniera proattiva ad un team di lavoro anche da remoto;
• Knowledge networking, ovvero l’essere abile nell’attività di identificazione, recupero, organizzazione, capitalizzazione e condivisione del capitale dati e informazioni all’interno di reti e comunità virtuali. Non è da intendersi come abilità di analisi quantitativa ma come capacità di razionalizzare dati e informazioni;
• Pensiero agile, si deve intendere come la capacità di riuscire a adattarsi a contesti fluidi e dinamici. Il pensiero agile comporta la propensione al sapersi adeguare in strutture organizzative flessibili e destrutturate, nonché la propensione ad accorciare i tempi decisionali;
• Pensiero computazionale, da intendersi come la predisposizione alla traduzione di grandi quantità di dati in nuovi concept e in nuove idee. Applicare questa competenza vuol dire risolvere problemi pianificando strategie basate sui dati e sulla capacità di astrarli;
• Problem solving, è la capacità di risoluzione di problemi complessi attraverso l’utilizzo di soluzioni e tools digitali;
• Virtual communication, è la capacità di gestire le relazioni sui canali digitali e di renderle efficaci e produttive, in una nuova logica di spazio-tempo, sia in modalità uno-a-uno che in modalità di gruppo.