Il 2020 è stato l’anno più strano delle nostre vite, ci ha costretti a cambiare, ad adattarci e, soprattutto, a digitalizzarci anche più di quanto già non fossimo.
La presenza online delle persone è aumentata considerevolmente, le piattaforme di e-commerce l’hanno fatta da padrone, il mobile è diventato imprescindibile.
Nell’ultimo anno la crescita della popolazione digitale ha superato la crescita della popolazione mondiale.
Andando più nello specifico i dati ci dicono che se la popolazione è cresciuta dell’1%, le persone con accesso ad un mobile sono cresciute dell’1,8%, quelle con accesso ad internet del 7,3% e quelle con accesso ai social del 13%.
Mezzo miliardo di nuovi utenti ha ora accesso alle piattaforme social, portando così il computo totale delle utenze a 4,2 miliardi di persone.
Ovviamente questo stranissimo anno ha fatto crescere anche il conto del tempo speso su queste piattaforme, i dati ci dicono che mediamente spendiamo più o meno 2 ore e mezzo al giorno, ossia quasi un giorno intero ogni settimana.
Come in ogni circostanza non sarebbe giusto generalizzare e, ovviamente, queste tempistiche variano di paese in paese, curiosamente entrambi gli estremi si trovino in Asia, dove le Filippine toccano la quota più alta con 5 ore al giorno, mentre il popolo giapponese fatica ad arrivare all’ora giornaliera.
Per coloro che se lo stessero chiedendo il totale del Belpaese è di circa due ore al giorno a persona.
Inoltre il 98% degli utenti social sono attivi su più di una piattaforma, con ben 6 piattaforme che possono vantare più di un miliardo di iscritti.
Un dato interessante, nonché diretta conseguenza del 2020, è la crescita del 25% nella presenza di over 65 sulle piattaforme social.
Ormai si spende più tempo online che davanti alla televisione, ma, nonostante siano responsabili per il 53% del tempo che passiamo in rete, la causa non sono solamente i cellulari.
Generalmente passiamo online il 42% del tempo in cui siamo svegli, il 2020 in questo caso ha fatto registrare un aumento del 4%, che è tutt’altro che una cifra di poco conto, ma ciò che fa ancora più impressione è il dato estrapolato dalla media mondiale, tutti insieme, infatti, spendiamo 1,3 miliardi di anni online.
Come per i social, anche qui i due estremi sono rappresentati dalle Filippine con 11 ore al giorno, e dal Giappone con 4 ore e mezzo circa quotidiane.
Ma perché siamo online così spesso? La risposta è meno banale di quanto potrebbe sembrare.
Per informarci. La maggior parte delle persone, infatti, citano la ricerca tra le ragioni principali della navigazione.
Un’altra domanda sorge spontanea: in che modo cerchiamo?
I motori di ricerca continuano a farla da padrone, ma sono sempre di più le ricerche effettuate tramite comando vocale, social o image recognition.
Chi ha beneficiato dello strano anno che abbiamo vissuto? Il digital nel suo complesso di sicuro, ma più di tutti, probabilmente, le piattaforme e-commerce.
Chi è, quindi, l’utente medio che compra su un sito di e-commerce?
I cosiddetti Baby Boomers sono molto più vicini di quanto potessimo pensare ai numeri fatti registrare da Gen Z e Millennials.
Addirittura sono più alti i numeri delle donne nella fascia 55-64 che quelli degli uomini nella fascia 16-24.
Ma per usare un’espressione americana: “Who won the 2020 e-commerce?”
Al primo posto troviamo la categoria Fashion&Beauty con oltre 665 miliardi di dollari incassati.
La variazione reale maggiore, invece, l’ha ottenuta il settore Food&Personal Care con un incremento del 41%.
Negli anni precedenti al 2020 il primo posto era sempre occupato dalla categoria che più ha sofferto in questi ultimi 12 mesi, ossia la categoria Travel.
Questo trend di incremento digitale durerà o sarà solo un fuoco di paglia dovuto all’anno più strano del XXI secolo?
Continueremo a giovare dello smartworking?
Le risposte a questa domanda sono ancora tutte da dare, nel frattempo non possiamo che augurarci che la categoria Travel torni presto al primo posto e che l’adattamento digitale proceda con grande successo in tutte le sue declinazioni a un ottimo ritmo.