Secondo il report annuale KPMG ‘CEO Outlook 2022’, che raccoglie le opinioni di più di 1.300 CEO delle maggiori aziende al mondo sulle prospettive dell’economia globale nei prossimi 3 anni, gli amministratori delegati di tutte le maggiori aziende stanno investendo in digitalizzazione per prepararsi all’imminente crisi economica.
La recessione che si prevede per il 2023 riguarda soprattutto il mercato europeo, e si verificherà per via dell’aumento dei costi legati ai beni energetici legato al conflitto russo-ucraino. Questi aumenti non solo comportano inflazione, ma anche un incremento dei costi aziendali, insieme a una diminuzione della spesa del consumatore.
La percezione che abbiamo della recessione in arrivo è reale?
Secondo il resoconto annuale del KPMG, i CEO italiani sono quelli che si dimostrano più ottimisti riguardo ad una possibile recessione e sono i meno preparati ad affrontarla: il 72% dei CEO italiani intervistati ritiene che ci sarà una recessione nei prossimi 12 mesi (vs 86% a livello globale), il 44% ritiene che sarà breve e lieve (vs 58% a livello globale). Solo il 52% ha già adottato misure precauzionali in vista di una recessione incombente (vs 76% a livello globale).
Quanti elefanti in salotto stanno ignorando le imprese italiane?*
*Dall’inglese «Elephant in the room», espressione idiomatica che indica un problema ovvio ma che si decide di ignorare. L’espressione nasce in Russia, in un racconto di Ivan Ivan Krylov del 1814, che narra di un uomo che va in un museo, nota tutti gli oggetti più piccoli ma gli sfugge la presenza di un elefante al centro del salone principale. L’espressione entra nella lingua inglese per mezzo di un articolo comparso nell’edizione del 20 giugno 1959 del New York Times, che recita «Il finanziamento delle scuole è diventato un problema pari a quello di un elefante in salotto. È così grande che non lo si può ignorare».
Credi che tutti questi elefanti non avranno alcun peso sulla tua vita aziendale?
Per prepararsi all’imminente crisi, quali sono le azioni più lungimiranti che un imprenditore può intraprendere?
Il 70% degli imprenditori intervistati afferma di avere in piano di spostare il più rapidamente possibile gli investimenti verso le opportunità digitali e di dover disinvestire in quelle aree in cui si rischia l’obsolescenza digitale.
Il passaggio dalle semplici IT alla piena digitalizzazione è diventata una condizione necessaria alla sopravvivenza. Rispetto al 2021, nel 2022 sono stati investiti più capitali in digitalizzazione (+4%) che in formazione e potenziamento skills (-4%) e la tendenza continuerà a crescere nei prossimi anni. Il motivo è semplice e scontato: in questi tempi di incertezza è indispensabile che le aziende concentrino i loro investimenti sulle opportunità di creazione di valore impattanti e misurabili, in grado di sostenere gli obiettivi strategici. La risposta più immediata, sia nel breve che nel lungo periodo, è investire in digitalizzazione.
Si tratta solo di una questione di ordine e misurazione obiettivi?
Assolutamente no, la produzione intera ne trae beneficio! Con l’adozione di strumenti digitali, l’attenzione delle aziende si è spostata sul pieno coinvolgimento della digitalizzazione nella vita aziendale e sulla gestione del cambiamento per supportare il personale nel processo di shift. Le aziende digitalizzate registrano livelli produttivi maggiori rispetto a quelle che non hanno ancora intrapreso questo cambiamento.
Fonte: KPMG Report 2022
Nota: Digitalizzato non vuol dire «computerizzato»!
Stiamo vivendo una seconda rivoluzione tecnologica. Quando si tratta di digitalizzazione non si intende «abbandonare la carta per il computer», processo partito negli Stati Uniti negli anni ‘80 e in Italia negli anni ‘90 e primissimi 2000, ma adottare nella propria azienda software in cloud e sistemi gestionali (come hr tools) che ti semplificano l’operatività e ti permettono di focalizzarti sulle attività a valore aggiunto.
E tu, sei in pari?
La nostra mission nasce per affrontare questi cambiamenti al fianco delle aziende
Non bisogna pensare la digitalizzazione semplicemente come l’introduzione di nuove tecnologie. La tecnologia è un volano potentissimo, riesce ad accelerare fino a rendere immediate elaborazioni complesse. Ma la digitalizzazione senza processi e modello di business funzionante è come accelerare una macchina che sta per uscire di strada. Digitalizzare vuol dire creare un sistema interno all’azienda che permette lo scambio, l’aggiornamento e la condivisione di dati su uno spazio condiviso con i collaboratori. L’aggiornamento costante e in tempo reale permette di evitare dispersioni di dati, file, tempo, riducendo significativamente il margine di equivoco. Quanto si lavora meglio senza doversi ricordare ogni volta di rinominare l’ennesimo file excel con la data odierna all’interno di una cartella con mille altri file simili? Il nostro software ha digitalizzato otto processi delle risorse umane, probabilmente abbiamo la soluzione adatta alle tue esigenze. Perché non ci contatti?